All’81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Fred Film Radio ha intervistato Monica Stambrini, regista di “Tenga duro, signorina! Isabella Ducrot Unlimited”. Un documentario presentato alle Giornate degli Autori nella sezione Notti Veneziane. Il ritratto di un’artista contesa dalle più importanti gallerie d’arte del mondo alla soglia dei novant’anni.
Il cinema come guerriglia
Per realizzare “Tenga duro, signorina! Isabella Ducrot Unlimited” Monica Stambrini ha seguito per due anni l’artista napoletana trapiantata a Roma. Solo lei con le sue forze e la voglia di raccontare una figura straordinaria. “Avevo appena comprato una nuova telecamera, mi ero predisposta alla guerriglia. Ho incontrato Isabella che conoscevo precedentemente e un giorno le dico d’urgenza: Potrei fare un ritratto su di te?’. E lei subito mi ha risposto: ‘Ma magari’. Ho incominciato a seguirla senza neanche preoccuparmi di cercare una produzione. Ho capito che per lei le cose stavano diventando particolarmente interessanti. Quindi c’era anche un doppio registro da seguire, il ‘the making of an artist’. Il punto di vista del successo”.
Un documentario che vuole confortare
Viviamo in un periodo storico in cui il fallimento è vissuto come fosse una macchia e in cui il successo e la realizzazione devono essere raggiunti il prima possibile. “Tenga duro signorina! Isabella Ducrot Unlimited!” È anche una forma di autoconforto per la regista e di conforto per il pubblico? “Assolutamente. Infatti il titolo, non è tanto diretto a lei quanto a me e a noi. Isabella ha iniziato a dipingere che aveva 55 anni, io a seguirla che ne avevo 53. Questo ti fa capire che puoi ancora nascere. E, sopratutto, che puoi ancora cambiare”.
Cosa significa essere un’artista donna?
Per Isabella Ducrot la vita felice inizia a 60 anni. Un’affermazione che può essere vista sia come un sollievo, sia come una sconfitta. “Ai tempi di Isabella sicuramente sì. Non dimentichiamoci che è nata nel 1931. In quel periodo il successo di una donna era sposarsi bene”. E la stessa artista in “Tenga duro, signorina!” sottolinea come sia stata testimone dello scoraggiare il talento artistico delle donne. Qualcosa che ha vissuto sulla sua pelle anche Monica Stambrini? “Un po’ sì, penso anche solo a mia madre. Quando ero stressata perché non riuscivo a fare un film mi diceva: “In fondo hai figli, di cosa ti lamenti? È culturale questa cosa. Rispetto al mondo del cinema, quando ho iniziato io c’erano le quote rosa. Adesso mi auguro stia cambiando. Lo vediamo anche dal numero di registe alla Mostra di Venezia”.
Plot
Quando a cinquantacinque anni Isabella Ducrot, al secolo Antonia Mosca, ha iniziato a dedicarsi all’arte, nessuno, tantomeno lei, poteva immaginare che oggi, novantenne, sarebbe diventata un’artista contesa dalle maggiori gallerie di tutto il mondo. Tenga duro signorina! Isabella Ducrot Unlimited la segue per due anni, tra successi internazionali e rivelazioni private, offrendo in controluce, dietro al racconto dell’artista quotata, autodidatta e lontana dall’accademia, anche il ritratto di una donna che ha attraversato il Novecento per rivelarci infine che «la vita felice comincia a sessant’anni!». E noi, meravigliati da ciò che dice e che fa, le crediamo