In un’intervista coinvolgente, Nader Saeivar, il regista di “Shahed“, sezione Orizzonti Extra, approfondisce i temi emotivi e concettuali del suo film, che esplora il delicato equilibrio tra la lotta personale e le aspettative sociali. La narrazione si concentra su Tarlan, un’insegnante di danza in pensione che assiste a un omicidio commesso da un potente esponente del governo. Quando la polizia si rifiuta di intervenire, Tarlan si trova di fronte a un dilemma morale: piegarsi alla pressione politica per proteggere la sua reputazione o rischiare tutto nella ricerca della giustizia.
Saeivar sottolinea il peso emotivo della storia, affermando che il film affronta le complesse dinamiche delle relazioni umane e il coraggio necessario per affrontare le ingiustizie. “La storia di Tarlan riflette una realtà dolorosa in cui le persone devono lottare per la loro dignità e umanità,” spiega il regista. Attraverso la lotta di Tarlan, il film invita a riflettere sui sacrifici che le donne sono spesso costrette a compiere in una società oppressiva.
La realizzazione del film ha richiesto un attento processo creativo, durante il quale Saeivar ha lavorato a stretto contatto con il suo team per garantire una rappresentazione autentica delle esperienze dei personaggi. “Volevo che il pubblico potesse connettersi emotivamente con Tarlan e sentire il suo tormento mentre affronta una crisi così profonda,” afferma. Questa connessione alla trama è fondamentale per mostrare l’impatto delle scelte di Tarlan sulla sua vita.
Saeivar esplora le relazioni interpersonali, in particolare il legame tra Tarlan e la sua famiglia. “La famiglia gioca un ruolo cruciale nelle sue scelte e nelle pressioni che subisce,” osserva. Il film mette in luce i legami tra genitori e figli e le difficoltà di comunicazione nelle situazioni di crisi, evidenziando come le relazioni familiari possano essere contemporaneamente una fonte di sostegno e di conflitto.
Il lavoro di Saeivar non è solo un’esplorazione del tema della giustizia, ma anche un commento sulle norme culturali in Iran. “Volevo rappresentare le sfide che molte donne affrontano nella nostra società, dove le regole patriarcali sono ancora forti,” dice il regista, riconoscendo come i personaggi femminili siano spesso costretti a lottare per la loro dignità. “Attraverso la storia di Tarlan, spero di accendere una luce sui sacrifici e le ingiustizie che molte devono affrontare.”
La scelta delle location e delle tecniche di ripresa sono state fondamentali nel processo di realizzazione del film. “Ho voluto creare un’atmosfera che riflettesse le emozioni dei personaggi e il loro ambiente,” afferma Saeivar. Le riprese sono state effettuate in luoghi significativi che intensificano la narrazione, rendendo il contesto sociale tangibile.
In conclusione, Shahed offre uno sguardo profondo e sincero sulle sfide che le donne affrontano nella loro vita quotidiana. Grazie alla direzione sensibile di Nader Saeivar, il pubblico è invitato a intraprendere un viaggio emotivo che esplora l’amore, la giustizia e la determinazione, rendendo il film un’opera significativa e toccante.
Plot
Iran. Tarlan, insegnante di danza in pensione, assiste all’omicidio della sua amica Rana da parte del marito, un importante membro del governo. Quando la polizia si rifiuta di indagare, Tarlan deve decidere se cedere alle pressioni politiche o mettere a rischio la reputazione e il sostentamento per cercare giustizia.