“Semidei” è il racconto del ritrovamento di Bronzi di Riace, attraverso le persone che lo hanno trovato ( e che si sono combattute per decidere chi era stato il primo), chi c’era e chi li ha solo visti restaurati, con tutto il mito e il misticismo che le due statue si sono portate appresso, da 2500 anni. Un lavoro posizionato anche nel presente del 1972, in Calabria dove un guerra civile misconosciuta e non raccontata ha incendiato la regione , e nei giorni nostri con le generazioni che li scoprono solo ora.
Ispiratori e messaggeri
“Semidei”, cosi vengono chiamati i due Bronzi. Possono essere ispiratori e messaggeri, vengono dal mare , sono viaggiatori come gli odierni migranti, arrivano da un tempo così lontano di cui sappiamo poco, però sono apparsi in un momento storico preciso e hanno un’aura mistica che pervade tutti quelli che li vedono, tanto da creare miti e storie che trascendono la loro essenza.
Coincidenze storiche
A partire dal loro ritrovamento, il 16 agosto del 1972, I Bronzi sono stati oggetto – o soggetto?- di altre coincidenze storiche, come ci racconta il regista Fabio Mollo. E’ indiscutibile che “in una terra senza Dio, arrivarono gli dei”.
Plot
Semidei è un documentario che ripercorre mezzo secolo di storia raccontando le due statue bronzee meglio conservate al mondo, i due misteriosi guerrieri che riemersero dal mare di Riace nel 1972, dopo duemila anni passati sott’acqua. Interviste e documenti inediti, testimonianze dirette e il racconto di un presente in tumulto sono il cuore di questo viaggio. I Bronzi di Riace rappresentano il nostro passato ma, come ogni cosa smarrita e poi ritrovata, incarnano anche i desideri di futuro, di pace e di bellezza che animano da sempre il genere umano.