“Segnali di vita” è il nuovo film di Leandro Picarella, presentato nella sezione Freestyle della 18° Festa del Cinema di Roma, e ruota attorno al tema dell’empatia e del bisogno di connessione umana.
Siamo nel villaggio di Lignan, situato nella tranquilla Valle di Saint-Barthelemy, nella pittoresca Valle d’Aosta. In questo piccolo e remoto angolo del mondo, un Osservatorio Astronomico si erge come una sorta di campanile o faro, scandendo il ritmo di vita della comunità montana. Ogni notte, un imponente telescopio si alza verso il cielo, scrutando le profondità dell’universo.
Il protagonista, l’astrofisico Paolo Calcidese, decide di trasferirsi nella struttura in autunno, diventando il custode e l’unico abitante dell’Osservatorio. La sua intenzione iniziale è quella di concentrarsi sulle ricerche scientifiche e sperimentare nuove tecnologie. Tuttavia, a causa di un imprevisto tecnico, Paolo è costretto a mettere da parte le stelle e la solitudine per immergersi in un mondo completamente diverso: quello degli esseri umani.
Ai microfoni di FRED Film Radio, il regista Leandro Picarella ci racconta della realizzazione del film, e del tempo che ha trascorso a Lignan per connettersi con la comunità locale prima di iniziare la produzione. “Segnali di vita” è d’altronde un’opera che fonde il cinema del reale con la narrazione, enfatizzando l’importanza di immergersi profondamente nei luoghi e nelle persone che li abitano. Questa immersione ha permesso al regista di costruire relazioni autentiche con le persone e di comprendere appieno l’essenza del luogo e forse anche un po’ di ciò che stava realizzando.
Leandro Picarella ci svela poi il perchè di questo titolo per il suo film, ispirato dalla canzone omonima di Franco Battiato.
Plot
A Lignan, villaggio di poche anime nella Valle di Saint-Barthelemy in Valle D'Aosta, un Osservatorio Astronomico scruta i cieli ogni notte.
Come un campanile o un faro, il grande telescopio scandisce il tempo della piccola comunità montana.
In autunno, l'astrofisico Paolo Calcidese, si trasferisce nella struttura come unico custode e abitante per portare avanti le proprie ricerche scientifiche e sperimentare nuove tecnologie. A causa di un incidente tecnico, però, sarà costretto a mettere da parte gli astri e la solitudine per dedicarsi ad altre forme di vita finora non considerate: gli esseri umani.