Alla 19ª Festa del Cinema di Roma, FRED Film Radio ha incontrato Gregorio Sassoli e Alejandro Cifuentes, i registi di “San Damiano”, documentario presentato nella sezione Special Screening.
Emozioni portate all’estremo
“San Damiano” è un documentario impossibile da dimenticare. Anche dopo la visione i volti e le storie raccontate accompagnano gli spettatori. “L’impatto è molto forte perché abbiamo fatto una scelta: mostrare tutto di questo mondo parallelo che è quello dei senzatetto che vivono intorno a Termini tra conflitti enormi. Tutte le emozioni sono portate all’estremo. E quindi anche lo spettatore vive queste sensazioni conflittuali”, sottolinea Gregorio Sassoli.
Le difficoltà
Damiano è seguito costantemente nella sua quotidianità dalla macchina da presa. I due registi hanno trascorso giorno e notte in giro per Roma con lui. Anche nei momenti più bui. “All’inizio c’era un grande entusiasmo, amicizia, una grande curiosità. E poi, piano piano, Damiano si immerge nella comunità dei senza tetto di Termini, inizia a bere molto di più e si lascia andare anche più alla violenza. Tutto quello che si vede nel film nella sua parabola è anche la nostra. Ci sono stati momenti difficili anche con noi”, racconta Alejandro Ciufentes.
Contraddizioni senza filtri
Il protagonista di “San Damiano” non dorme per terra come gli altri senzatetto frequenta, ma in una torre delle Mura Aureliane. Una scelta che dice molto di lui. “Damiano è meravigliosamente pieno di contraddizioni e queste non sono filtrate, sono tutte esposte”, sottolinea Alejandro Ciufentes. “Non ha soldi e cerca l’amore nella comunità dei senzatetto ma, allo stesso tempo, non si sente un barbone e vive su una torre. Un conflitto tra il paradiso e l’inferno, la voglia di salvarsi e quella di autodistruggersi”.
Plot
In fuga dai fantasmi del passato, Damian, un polacco di 35 anni, decide di trasferirsi a Roma per ricostruire la sua esistenza. Arrivato alla Stazione Termini senza un centesimo, invece di unirsi ai senzatetto che dormono in terra, si arrampica su una torre delle antiche Mura Aureliane che sovrastano la stazione, facendone la sua nuova casa. Sognando di diventare un cantante e assetato di amore, Damian si abbandona a Sofia, una senzatetto forte e carismatica che lo affascina. La loro storia d'amore divampa in mezzo al turbolento sfondo di Termini, catapultando Damian nel mondo capovolto di cameratismo e conflitti della comunità emarginata della stazione. Qui, Damian trova la famiglia che non ha mai avuto. Ma con una psiche fragile e vulnerabile, riuscirà davvero a forgiarsi una nuova vita nell’inferno di Termini?