PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Pupi Avati, regista del film Il Signor Diavolo.
Dopo una pausa sul versante cinematografico per dedicarsi alle produzioni TV, Pupi Avati torna al cinema con il genere che lo ha consacrato al grande pubblico, l’horror gotico. Dal 22 agosto arriverà infatti nelle sale Il Signor Diavolo, nuova fatica del maestro, prodotto da Antonio Avati, con protagonisti Gabriele Lo Giudice, Filippo Franchini e Cesare S. Cremonini. Il regista rivela di aver deciso di tornare al cinema di genere, 23 anni dopo La Casa dalle finestre che ridono, per contrastare il filone tutto italiano delle solite commedie viste e riviste. Esiste il Diavolo? Secondo Avati il film dimostra come il male sia in ognuno di noi, come anche il più semplice e spensierato paesino degli anni 50′ possa in realtà nascondere il puro orrore.
Il Signor Diavolo: Autunno 1952. Nel nord est è in corso l’istruttoria di un processo sull’omicidio di un adolescente, considerato dalla fantasia popolare indemoniato. Furio Momentè, ispettore del Ministero, parte per Venezia leggendo i verbali degli interrogatori. Carlo, l’omicida, è un quattordicenne che ha per amico Paolino. La loro vita è serena fino all’arrivo di Emilio, un essere deforme figlio unico di una possidente terriera che avrebbe sbranato a morsi la sorellina. Paolino, per farsi bello, lo umilia pubblicamente suscitando la sua ira: Emilio, furioso, mette in mostra una dentatura da fiera. Durante la cerimonia delle Prime Comunioni, Paolino nel momento di ricevere l’ostia, viene spintonato da Emilio. La particola cade al suolo costringendo Paolino a pestarla. Di qui l’inizio di una serie di eventi sconvolgenti.
La Direttrice artistica del Filming Italy Los Angeles, Tiziana Rocca, racconta il successo della 10° edizione del festival ponte tra il cinema italiano e quello americano