“Paternal Leave”, esordio alla regia di Alissa Jung, si distingue per il suo delicato equilibrio tra ironia e profondità emotiva, raccontando l’intenso incontro di 72 ore tra un padre e una figlia, intriso di sfumature complesse e sentimenti trattenuti.
Luca Marinelli, protagonista maschile, descrive il processo di costruzione del suo personaggio come un lavoro di collaborazione con la regista e la giovane Juli Grabenhenrich. Insieme hanno dato vita a un contesto emotivo e psicologico denso, vulnerabile, dove le paure del passato si intrecciano alle fragilità del presente.
Il film affronta con autenticità e coraggio il delicato tema del legame tra genitori e figli, delle paternità mancate e delle famiglie frammentate. A parlare non sono tanto i dialoghi, quanto gli sguardi fugaci, i silenzi carichi di significato e quei piccoli gesti impercettibili che svelano il mondo interiore dei protagonisti.
Plot
Nella sua prima opera cinematografica, Alissa Jung racconta la storia di un’adolescente che si reca sulla costa dell’Emilia-Romagna, in Italia, per incontrare il padre, Paolo (Luca Marinelli), dopo 15 anni di separazione. Il loro ricongiungimento, carico di tensione e ambientato nel paesaggio desolato delle spiagge invernali, li costringe ad affrontare le scelte del passato, l’abbandono e la possibilità del perdono. Mentre si muovono tra risentimento e nostalgia, il film esplora la fragile speranza di riconnessione e guarigione, in una storia cruda ed emotiva sulla famiglia e la redenzione.