PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Matteo Rovere, regista, ideatore, showrunner del film Romulus.
È pienamente connesso con la contemporaneità e l’attualità , Romulus, serie originale Sky sulle origini di Roma, creata, scritta e diretta da Matteo Rovere, in onda su Sky e Now TV dal 6 novembre. Dopo l’incontro alla Festa del cinema di Roma per la presentazione in anteprima dei primi 2 episodi di 10, raggiungiamo nuovamente Matteo Rovere che commenta il paragone con Game of Thrones e spiega nel dettaglio le premesse di Romulus, il suo giocare con quello che sappiamo della realtà dell’VIII secolo a.C. e provare a fonderla con il mito, la leggenda e con quello che si pensa possa essere veramente accaduto. Seppur una società a dominanza maschile quella che racconta Romulus vede le donne farsi strada anche se in un’ombra apparente. I personaggi femminili, come quello di Marianna Fontana o Ivana Lotito sono i più sfaccettati e paradossalmente quelli più legati all’attualità come lo è il mistero sul futuro e sul mondo che ci circonda. L’incertezza e la mancanza di controllo sugli eventi e sulla natura è qualcosa che unisce il mondo di oggi a quello di allora e Romulus lo sottolinea con lucidità.
Romulus dal 6 novembre su Sky e Now TV.
Romulus: Lazio, VIII secolo a.C., un mondo arcaico e selvaggio, dove dominano la violenza e la paura e gli uomini vivono soggiogati dal volere degli dei. I trenta popoli della Lega Latina vivono da anni sotto la guida del re di Alba Numitor. Ma siccità e carestia stanno minacciando la pace e la vita di queste città. Fuori da queste invece c’è il bosco, un luogo oscuro abitato da creature crudeli e misteriose. Il re Numitor deve consultare l’aruspice. Il responso è implacabile: il re dovrà andare in esilio e il suo trono passerà ai nipoti, Enitos e Yemos, gemelli nati da sua figlia Silvia. Il legame tra i due ragazzi, dall’indole così diversa, è indissolubile: sono l’uno l’ombra dell’altro. Enitos, che dei due è quello più coraggioso e responsabile, nasconde però un segreto: ama, riamato, la giovane Ilia, chiusa da anni nel tempio di Vesta. A Velia, intanto, un gruppo di ragazzi, i Luperci, viene inviato nel bosco per un rito di iniziazione: sopravvivere alla minaccia di Rumina, la dea selvaggia e misteriosa che abita la foresta. Tra loro c’è Wiros, schiavo e orfano, che diventa presto la vittima dei soprusi di tutti. Nel frattempo, qualcuno ad Alba decide di cambiare il destino dei gemelli e prendere il trono per sé: è il fratello di Numitor Amulius, che, convinto da sua moglie Gala, capisce di avere un’ultima occasione per appagare la sua sete di potere. Ma non tutto andrà come previsto. Yemos dovrà scappare dalla sua città e andrà a rifugiarsi nei boschi. È qui che la sua strada intreccia quella di Wiros: il principe fuggiasco e lo schiavo perseguitato diventano amici, anzi fratelli e la loro alleanza sarà la scintilla che li porterà a sfidare l’ordine in cui erano stati cresciuti. Insieme verranno accolti nel misterioso mondo dei seguaci di Rumina e saranno guidati dalla Lupa, guerriera feroce e materna, che li inizia a sanguinose tradizioni e rivela loro il sogno di una città capace di sfidare ogni potenza e di accogliere tutti i diseredati, Ruma. Intanto Ilia sfida il destino che le era stato imposto e si trasforma in una guerriera in cerca di vendetta e senza pietà. Tra battaglie feroci e riti arcani, ambizioni umane e destini sovrannaturali, le loro giovani vite saranno stravolte per sempre. Le loro gesta cambieranno il loro mondo e daranno origine alla leggenda. Romulus è la storia epica della nascita di Roma come non è mai stata raccontata.
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Intervista esclusiva a Elena Di Giovanni, co-direttrice del Master internazionale in Accessibility to Media, Arts and Culture all'Università di Macerata.
Fin dal 2013 Final Cut in Venice si è rivelata un'iniziativa cruciale, facilitando il completamento di film provenienti da nazioni africane e cinque paesi del Medio Oriente, tra cui Iraq, Giordania, Libano, Palestina e Siria. Il programma di quest'anno offre …