PODCAST | Angelo Acerbi intervista Mario Martone, regista del film Laggiù qualcuno mi ama.
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A 70 anni dall’anniversario della sua nascita, Mario Martone omaggia l’amico regista Massimo Troisi con Laggiù qualcuno mi ama, documentario sul cinema dell’artista napoletano, la sua poetica, genialità e libertà. Presentato alla 73esima Berlinale nella sezione Special, il film ripercorre il genio di Troisi, il suo essere vicino alla Nouvelle Vague e l’aver condiviso la scrittura cinematografica con Anna Pavignano, sodalizio che ha portato ad una rappresentazione vera e sfaccettata di donne e uomini come poche volte è stato fatto sul grande schermo. Grazie a Mario Martone, Massimo Troisi viene celebrato in tutta la sua internazionalità, in attesa di venir accolto, nel buio della sala, dal pubblico italiano e soprattutto napoletano.
Laggiù qualcuno mi ama: Laggiù qualcuno mi ama è il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi. Montando le scene dei suoi film Martone vuole mettere in luce Troisi come grande regista del nostro cinema prima ancora che come grande attore comico, e per farlo delinea la sua parabola artistica dagli inizi alla fine, inquadrandolo nella temperie degli anni in cui si è formato e nella città comune ai due registi, Napoli. Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni, non con persone che frequentavano Troisi, ma con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, come Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone, critici che lo hanno studiato, come Goffredo Fofi e la rivista Sentieri selvaggi, e due tra gli artefici della sua opera postuma, Il postino, Michael Radford e Roberto Perpignani. Fa eccezione Anna Pavignano che con Troisi scriveva i suoi film e che Martone vuole incontrare per indagare i processi creativi da cui essi scaturivano, e che collabora al film mettendo a disposizione dei preziosi materiali inediti.
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