Alla 40ª edizione del Lovers Film Festival, FRED Film radio ha incontrato la cantautrice Ditonellapiaga, l’ospite musicale dell’edizione 2025 del festival LGBTQI+.
Una canzone può fare politica?
Ditonellapiaga nei suoi testi racconta il sesso con leggerezza e ironia. Una chiave narrativa che, a suo modo, denota una posizione politica. Musica che arriva ad un pubblico anche giovanissimo sul quale quei testo possono avere un’influenza. “Dipende molto dal contesto in cui vengono dette certe cose”, spiega la cantautrice. “In un contesto come quello di adesso in cui sicuramente per certi aspetti possiamo essere tornati un po’ indietro riguardo all’accettazione e alla serenità di poter parlare di certe cose, potrebbe essere un gesto politico. Sicuramente trovo sia una mia manifestazione molto spontanea e libera. Però mi rendo conto che da alcune persone viene colta come un messaggio di libertà. Anche se la mia intenzione quando scrivo un brano non è dire: ‘Voglio fare un inno alla libertà sessuale’. È sempre bellissimo che alla fine il significato delle canzoni non lo decido io scrivendole, ma le persone ascoltandole”.
Responsabilità artistica, rabbia repressa e fragilità maschile
In un momento storico attraversato da più problematiche sociali, senza dubbio l’emergenza dei femminicidi è quella che più di tutte tiene banco nel dibattito pubblico. Anche ogni forma d’arte dovrebbe concorrere nel sensibilizzare la società e assumere un linguaggio che non inneggi alla violenza? “La parola giusta è ‘responsabilità’”, sottolinea Ditonellapiaga. “Nel momento in cui scrivi un brano, per quanto sia una cosa personale, quando viene rilasciato diventa pubblico e può essere riconosciuto da parte di altre persone addirittura come un monito. Non dico, ovviamente, che non ci debba essere libertà di espressione. Sarebbe terribile anche solo pensarlo. Però una mano sulla coscienza bisogna mettersela quando si scrivono certe cose. Bisognerebbe anche iniziare a parlare della fragilità dell’uomo e iniziare a portare alla luce i problemi legati alla loro rabbia repressa più che continuare a stereotipare la figura dell’uomo alfa. Apprezzo di più degli artisti che concedono di mostrarsi fragili, perché secondo me è proprio questo il punto di riferimento di cui avrebbero bisogno i ragazzi”.
L’ispirazione cinematografica
Nelle videoclip di “Tu con me hai chiuso”, Ditonellapiaga è vestita da sposa e il suo look ricorda le fotografie del matrimonio tra Priscilla ed Elvis ricostruite al cinema dal film di Sofia Coppola. Quanto il cinema influenza sia il suo immaginario visivo? “Moltissimo”, ammette la cantautrice. “Tra l’altro ho realizzato quel videoclip poco prima che uscisse ‘Priscilla’. Indubbiamente il cinema mi ispira tantissimo, così come la lettura. Mi piace giocare molto con l’immagine, con l’aspetto narrativo e visivo. È fondamentale per ogni persona che crea delle storie. Perché il fine di scrivere non è solo parlare di sé ma anche creare delle storie”.