PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Jonas Carpignano, regista del film A Chiara.
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“L‘idea era di raccontare il tessuto sociale di questo paese attraverso i personaggi dei miei tre film, legati dal fatto che cercano la propria bussola morale e Chiara lo fa all’interno del suo contesto familiare”: con queste parole Jonas Carpignano ci accompagna attraverso il suo trittico di film sulla realtà di Gioia Tauro in Calabria, iniziato con Mediterranea nel 2015, proseguito con A Ciambra e che si conclude con A Chiara alla Quinzaine des Realisateurs di Cannes 2021. Il regista che è cresciuto tra Roma e New York e che con A Ciambra aveva anche suscitato il coinvolgimento di Martin Scorsese, è entusiasta di essere tornato a Cannes e di poter chiudere questo percorso dove tutto è iniziato, anche per la calorosa accoglienza riservata dal pubblico a Swami Rotolo, la protagonista del film.
A Chiara: La famiglia Guerrasio si riunisce per celebrare i 18 anni della figlia maggiore di Claudio e Carmela. È un’occasione felice e la famiglia è molto unita, nonostante una sana rivalità tra la festeggiata e sua sorella Chiara di 15 anni sulla pista da ballo. Il giorno seguente, quando il padre parte improvvisamente, Chiara inizia a indagare sui motivi che hanno spinto Claudio a lasciare Gioia Tauro. Più si avvicinerà alla verità, più sarà costretta a riflettere su che tipo di futuro vuole per sé stessa.
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