PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Jacopo Quadri, in occasione del suo premio alla carriera.
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I segreti del montaggio, della relazione tra un regista ed il suo montatore: in occasione del suo Premio alla Carriera al 36esimo Bolzano Film Festival diretto da Vincenzo Bugno, Jacopo Quadri si racconta. Se ogni regista dovrebbe aver un montatore con cui confrontarsi per conservare una giusta distanza dal proprio film, Per Lorello e Brunello, film da regista di Quadri, il famoso montatore ha ricoperto i due ruoli, facendo un’eccezione alla regola.
Jacopo Quadri, ad oggi 13 premi e 21 candidature nel corso della sua carriera “Il montaggio come anima del cinema, un’anima forse molto pragmatica, metodica ma sicuramente costruttrice di identità artistiche e narrative” – Vincenzo Bugno descrive così l’importanza del montaggio e di conseguenza la scelta dell’ altro premio alla carriera 2023, che: “va ad una delle personalità a mio parere più significative del cinema italiano degli ultimi (almeno) trent’anni, a Jacopo Quadri, grandissimo montatore, o meglio autore di montaggio, preziosissimo partner di registi tra gli altri come Bernardo Bertolucci, Mario Martone, Gianfranco Rosi, Marco Bechis, Paolo Virzi, Apitchatpong Weerasethakul.
Jacopo Quadri, classe 1964, ha lavorato a più di 90 lungometraggi e documentari, presentati nei più prestigiosi festival e spesso vincitori di importanti riconoscimenti: dal Gran premio della Giuria a Venezia per MORTE DI UN MATEMATICO NAPOLETANO di Mario Martone nel 1992, al Leone d’oro per SACRO GRA a Venezia nel 2013, all’Orso d’oro a Berlino nel 2016 per FUOCOAMMARE di Gianfranco Rosi. Anche nell’ambito del Premio alla Carriera dedicato a Jacopo Quadri verranno proiettati due film, da lui scelti. Si tratta di GARAGE OLIMPO film del 1999 di Marco Bechis, sulla tragica stagione della dittatura argentina, presentato ad innumerevoli festival e al quale Jacopo Quadri si sente particolarmente legato; e di LORELLO E BRUNELLO, di cui lo stesso Quadri firma la regia nel 2017, storia di due gemelli che, nella Maremma Toscana, si occupano della fattoria di famiglia: film premiato a Torino e in programma tra gli altri anche alla Berlinale.
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