PODCAST | Chiara Nicoletti e Angela Prudenzi intervistano Ilaria Freccia e Ludovico Pratesi, regista e autore del film La Rivoluzione Siamo Noi (Arte in Italia 1967/1977).
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La rivoluzione siamo noi, fuori concorso al 38à Torino Film Festival, racconta un decennio cruciale per la cultura italiana, quello che dal 67 al 77 cambia per sempre la società e anche il modo di intendere e vivere l’arte. Materiali d’epoca eccezionali, interviste inedite, documenti per ricostruire un momento irripetibile con protagonisti di eccezione: Pascali, Abravomich, Amelio, Warlhol, Pistoletto, Kounellis, Sargentini e molti altri.
La Rivoluzione Siamo Noi (Arte in Italia 1967/1977): Tra la metà degli anni Sessanta e il 1980 l’arte in Italia conosce un momento di gloria sulla scena internazionale. La scena animata dagli artisti emergenti, suddivisa prevalentemente tra Torino, Roma e Napoli, si nutre di un clima vitale e dinamico, con continui e fertili scambi tra arti visive, teatro, letteratura, musica e cinema. Il momento politico e culturale determinato dal ’68, porta l’arte a uscire dalle gallerie e dai musei per entrare a contatto con la vita quotidiana, spesso con opere strettamente collegate alle istanze della politica e ai profondi cambiamenti sociali in atto. Artisti come Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Alighiero Boetti e Jannis Kounellis sperimentano nuovi linguaggi come performance, installazioni e happening, in relazione con la scena internazionale, aperta alle sperimentazioni. L’arte esce dalla cornice del quadro per invadere il mondo, entrare nelle strade e nelle piazze, nei garage e nei parcheggi sotterranei, in un incredibile intreccio con la realtà quotidiana dell’epoca. I galleristi e i critici italiani aprono le porte agli artisti internazionali più estremi, come Joseph Beuys, Herman Nitsch o Marina Abramovic, che trovano nel nostro paese occasioni di sperimentare linguaggi visionari e provocatori con grande libertà. In quegli anni diventiamo protagonisti della cultura contemporanea internazionale, con un’intensità straordinariamente vivace e radicale. Il documentario illustra un periodo che vede l’Italia al centro dell’avanguardia, con gallerie sperimentali come l’Attico o lo Studio Morra, le grandi mostre come Arte Povera+ Azioni Povere negli Arsenali di Amalfi o Contemporanea nel parcheggio di Villa Borghese a Roma, insieme a festival di danza, teatro e poesia animati da personaggi come Philip Glass o Trisha Brown. Un racconto visivo dal ritmo serrato, arricchito da materiali di repertorio, film d’arte e filmati inediti e dalle rare testimonianze di artisti, critici, galleristi e fotografi, protagonisti di quegli anni davvero incandescenti, per cogliere l’atmosfera di un paese travolto da un cambiamento vissuto all’ insegna della creatività.
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