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“Il mio compleanno”, intervista al regista Christian Filippi e al produttore Leonardo Baraldi Manuela Santacatterina
Tra i film realizzarti nel corso della Biennale College Cinema 2024 c’è un solo italiano, “Il mio compleanno”. Un film scritto e diretto da Christian Filippi e prodotto da Leonardo Baraldi con Schicchera Production in associazione con Media Flow.
Un’opera prima spesso richiede anni prima di venire realizzata. Ma con Biennale College Cinema tutto avviene nell’arco di dieci mesi anche se, magari, l’idea risiere a molto tempo prima. Come nel caso de “Il mio compleanno”. “Il primo appunto di questo film è del 2016. Facevo degli incontri con i ragazzi, gli mostravo dei film, loro mi raccontavano le loro storie mentre gli insegnavo a scrivere dei cortometraggi. Mi sono affezionato a loro alle loro storie e al lavoro degli educatori. C’era uno scambio continuo”, racconta Christian Filippi. “Quell’esperienza mi ha fatto prendere consapevolezza di fare questo film e mi ha fatto anche crescere a livello umano. Mi sono rispecchiato molto anche nell’impegno che quotidianamente gli educatori di case famiglia vivono, nonostante gli scarsi aiuti da parte anche delle istituzioni”.
Cosa significa produrre un film a micro-budget ma con il sostegno di Biennale College Cinema? “È stata una grandissima sfida”, ammette Leonardo Baraldi. “È il primo film di finzione che producevo dopo tanti cortometraggi e documentari. È stata un’ottima occasione di crescita. E poi ovviamente dovevi risolvere veramente tantissimi problemi, sia in fase di preparazione che di riprese, sapendo di avere una deadline molto vicina con un festival che ti aspetta. Stiamo lavorando per cercare un distributore per la sala, abbiamo già dei contatti. Abbiamo fatto vedere il film a degli addetti ai lavori ed è molto piaciuto”.
Anche se quello che viene raccontato ne “Il mio compleanno” è molto forte, c’è anche tantissima ironia e umorismo grazie allo stesso protagonista. Ma questo modo di affrontare la vita è anche una forma di scudo che si è costruito? “Quando ho frequentato i ragazzi della casa famiglia ho notato che tra di loro sono ironici l’uno con l’altro, ma c’è anche una forte forma di auto-ironia proprio per difendersi dalla drammaticità della vita che conducono. Ci sono delle storie incredibili che sono costretti a affrontare quando non hanno ancora gli strumenti per farlo”.
Riccardino sta per compiere diciotto anni nella casa famiglia in cui vive. Da quattro anni è stato separato dalla madre, una donna con forti disturbi di personalità. Nonostante la premurosa e attenta guida della sua educatrice, che desidera per lui un futuro al sicuro nella casa famiglia, Riccardino decide di scappare per raggiungere sua madre e vivere con lei. La sua illusione presto si trasformerà in un’amara realtà e Riccardino dovrà fare una scelta difficile.
Written by: Manuela Santacatterina
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