Citando le parole di Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema: “Quello che può far un direttore artistico è aggiungere la propria personalità e le prove idee. Siamo contenti di scoprire il tocco di Giulio Base”. Viene annunciato così il neo-direttore artistico del 42° Torino Film Festival, Giulio Base, nella cornice di Villa Miani a Roma, pronto ad anticipare la sua idea di Festival, nel rispetto del suo DNA.
Semplificare, internazionalizzare, includere: si può racchiudere in tre parole la mission di Giulio Base che, tenendo fede alla genesi del Torino Film Festival, un cinema giovani, ha scelto accanto a sé una squadra di selezionatori, dove il più “vecchio” non ha ancora trent’anni.
“Il cinema è giovane – dice – e obiettivo della mia direzione è riavvicinare alle sale cinematografiche quanto più pubblico possibile”.
In arrivo un programma inclusivo e non solo per le proiezioni accessibili ma in quanto a contenuti, apprezzabili e leggibili non solo da un pubblico di nicchia.
Un programma agile poiché, tra le novità, c’è un abbassamento del numero dei film in selezione per permettere una fruizione maggiore del programma. Dai soliti 180 titoli si arriverà ad un massimo di 120 suddivisi per quattro sezioni competitive e due non competitive.
Non più un concorso destinato ai soli documentari e film italiani ma un concorso documentari internazionali. Le anteprime richieste per far parte della selezione dei 16 film in concorso lungometraggi, saranno mondiali.
Il Torino Film Festival di Giulio Base vorrà dunque essere la prima tappa nella scoperta di nuovi grandi film e nuovi grandi autori.
Definisce infine la retrospettiva su Marlon Brando, ch sogna da tempo, come “un regalo della vita” Giulio Base che omaggerà il grande attore con un programma che prevede 100 titoli per festeggiare il centenario dalla nascita.
Già annunciata un’apertura di Festival, il 22 novembre, da Festival internazionale con tutto l’allure del caso: si prevede un grande film, con ospiti internazionali ad accompagnarlo, nella cornice del Teatro Regio con tanto di red carpet.