Mancano pochi giorni alle Giornate degli Autori, la ventesima edizione, con un cartellone ricco di titoli che testimoniano lo spirito coraggioso di un cinema indipendente che sta crescendo insieme alle Giornate e agli altri eventi nel mondo.
La lineup di quest’anno delle Giornate degli Autori riunisce film provenienti da diverse latitudini, filtrati attraverso le sensibilità di registi con storie personali altrettanto diverse. Che siano drammi o commedie, in bianco e nero o sgargianti colori pop; immagini fantasy o drammi storici, ciò che tutti questi film condividono è l’impulso di distruggere il mondo così come lo conosciamo per costruirne uno migliore. Aspirano a un’empatia che va oltre le lotte e il loro amore per il cinema risuona forte e chiaro.
Il mondo intero parteciperà alla 20ª edizione delle Giornate degli Autori.
Il quarto film del regista giapponese Kyoshi Sugita – una rivelazione in numerosi festival in tutto il mondo, grazie al suo lavoro precedente “Haruharasan no uta” (2021) – “Following the Sound” (Kanata no uta) tratta di empatia e altruismo. In una scena, Sugita fa usare ai suoi personaggi la videocamera come un modo per evocare i loro ricordi. La giovane donna solitaria che è il personaggio principale di questa storia osserva il dolore nei volti degli estranei solitari, che si trasformano in persone che lei conosce e può abbracciare.
Il regista spagnolo Víctor Iriarte fa il suo debutto alla regia con Sobre todo de noche, dopo aver girato diversi cortometraggi e aver trascorso diversi anni come responsabile della programmazione al centro culturale Tabakalera di San Sebastián. Una madre sta cercando disperatamente suo figlio, che le è stato rubato alla nascita: una storia ispirata a 300.000 casi simili di bambini scomparsi che sono stati in prima pagina in Spagna per decenni. È un film sul lutto, il desiderio di vendetta e l’umanità intrinseca nelle donne. Tuttavia, traspare anche l’amore dello sceneggiatore per il cinema stesso, nella sua miscela di generi in mostra e nella vita del giovane co-protagonista/figlio, che spiega come abbia immaginato sua madre per tutta la vita, in tutti i film che ha mai visto.
Nella commedia nera Humanist Vampire Seeking Consenting Suicidal Person della canadese Ariane Louis-Seize, lo sguardo del giovane Paul, uno dei due personaggi principali, diventa speranzoso e sul suo viso appare un sorriso timido, quando scorge una vecchia videocamera nella stanza di Sasha – Sasha è un vampiro che si immedesima eccessivamente nell’umanità. Infatti, i riferimenti al cinema e all’immaginazione cinematografica abbondano e culminano in un finale che è un omaggio a un autentico classico nel genere dei film di fantascienza. Con il suo affetto per l’autoreferenzialità e il suo umorismo nero, il film è un inno all’empowerment delle donne e alla libertà di scelta, a qualsiasi costo.
Backstage, il film marocchino co-diretto da Afef Ben Mahmoud e Khalil Benkirane, utilizza un incidente automobilistico come pretesto per girare la telecamera su un gruppo di danza fuori dal palcoscenico. Gli sfondi delle loro esibizioni di danza consistono in installazioni video di paesaggi naturali in fiamme, cumuli di spazzatura e un ambiente in rovina, sovrapposti al gruppo mentre il film avanza. Le immagini sullo schermo del loro spettacolo diventano un luogo in cui i ballerini affrontano le proprie tristezze private.
E poi c’è il regista greco Zacharius Mavroeidis, che affronta l’idea stessa di fare cinema e realizza il suo terzo lungometraggio To kalokairi tis Karmen (The Summer with Carmen). È una commedia queer ricca di umanità, in cui i cliché delle commedie gay vengono capovolti grazie ai due protagonisti per lo più in costume da bagno, intenzionati a scrivere il film delle loro vite. Il tutto sullo sfondo delle spiagge di Atene, flirt che iniziano, altri che si raffreddano, “Carmen” di Georges Bizet e il co-protagonista canino all’oscuro di tutto.
L’Italia gioca il suo ruolo.
Il regista italiano Tommaso Santambrogio inaugura la lineup di Giornate degli Autori con Oceans Are the Real Continents, il suo primo film in stile neorealista in bianco e nero sull’anticipazione, in un costante switch metaforico tra la vita reale e il teatro, o il concetto di gioco e la narrazione in tutte le sue forme. Santambrogio sceglie Cuba come location per il film, mentre altri due titoli italiani alle Giornate degli Autori di quest’anno si sono rivolti alla Francia (The Zola Experience di Gianluca Matarrese) e al Brasile (The Outpostdi Edoardo Morabito). Tutti e tre i registi hanno dato un contributo importante all’internazionalizzazione del cinema italiano, esplorando nuovi luoghi, nuove lingue e opzioni di produzione.
Uno dei precursori di questa tendenza è Luca Guadagnino, che ha passato vent’anni ad ampliare i confini del cinema italiano portandolo oltre i confini nazionali. Sarà onorato alle Giornate 2023 con il Premio alla Carriera SIAE Andrea Purgatori, in riconoscimento dei suoi successi come sceneggiatore e regista.
Céline Sciamma e Teona Strugar Mitevska: ritorno al Lido.
Dopo aver prestato servizio come Presidente della Giuria alle Giornate degli Autori nel 2022, Céline Sciamma torna quest’anno con un dono notevole per noi: un cortometraggio altamente personale sugli incontri, reali o letterari che siano, tra poesia e una leggenda cinematografica come la splendida Kim Novak. È una lettera d’amore e allo stesso tempo un commiato nei confronti della poetessa italiana Patrizia Cavalli, la cui casa e il cui tesoro di ricordi sono stati esplorati dalla regista francese in “This is How a Child Becomes a Poet”.
Teona Strugar Mitevska sta anch’essa salutando, un anno dopo che il suo “The Happiest Man in the World” è stato presentato in anteprima a Venezia nella sezione Orizzonti. Il suo addio al mondo coinvolge il mondo che distrugge in “21 days Until the End of the World“, in un messaggio scritto da una telecamera cinematografica puntata su di lei per 21 giorni, che prende la forma di altrettanti temi che parlano dell’idea di libertà della regista, delle sue debolezze e del significato della sua protesta.
L’impegno delle Giornate degli Autori per le donne e l’ambiente
Le Giornate degli Autori riaffermano il loro impegno per il cinema scritto e diretto da donne e per le questioni ambientali che molti film nella selezione ufficiale e nelle Notti Veneziane abbracciano; inoltre, la curiosità e l’investimento delle Giornate in nuovi registi sono evidenti a tutti. Come vent’anni fa, quando Jean Marc Vallée era presente alle Giornate degli Autori per la prima mondiale di “C.R.A.Z.Y.”. Il 31 agosto, in collaborazione con la SODEC (Société de Développement des Entreprises Culturelles), la delegazione del Québec a Roma e le case di produzione Item 7 e Attraction, le Giornate renderanno omaggio al regista quebecchese scomparso l’anno scorso con un evento serale speciale e la proiezione in anteprima della versione restaurata di “C.R.A.Z.Y.”.
Vince "Vampire Humaniste Cherche Suicidaire Consentant" il GdA Director’s Award 2023, premio assegnato dai 27 Volte Cinema. 20.000 euro alla regista Ariane Louis-Seize e al venditore internazionale per sostenere la circuitazione del film.
At Giornate degli Autori 2023 the love of cinema and life is the common thread linking the movies into the selction. Lightning strikes, comebacks and long-lost loves, but also a special focus on LGBTQI+ films.
Giornate degli Autori, an independent section within the prestigious Venice International Film Festival, is preparing to enthusiastically celebrate its twentieth edition. This year will be particularly significant, as it will be the first without the founder Citto Maselli and President …
Intervista esclusiva a Elena Di Giovanni, professoressa di English Translation e co-direttrice del Master internazionale in Accessibility to Media, Arts and Culture presso l'Università di Macerata.
Fin dal 2013 Final Cut in Venice si è rivelata un'iniziativa cruciale, facilitando il completamento di film provenienti da nazioni africane e cinque paesi del Medio Oriente, tra cui Iraq, Giordania, Libano, Palestina e Siria. Il programma di quest'anno offre …