PODCAST | Angelo Acerbi intervista Fabio Pilato e Arturo Morano, protagonista e produttore del documentario La via del ferro.
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Arturo Morano, produttore di La via del ferro, insieme al protagonista e ispirazione del film, Fabio Pilato, portano un film che è un inno alla resilienza, ma quella vera, personale, fisica e mentale di chi, nonostante la logica dica che non può più continuare, lotta e rinasce grazie ai sogni e ad una energia inattesa, ma ora voluta.
La via del ferro: Fabio ha 42 anni, è un imprenditore edile e ha tutto ciò che gli serve per essere felice: un’attività professionale avviata che gli dà stabilità economica, una moglie e una splendida figlia di 3 anni, Brigida. Improvvisamente arriva una notizia terribile: gli viene diagnosticato un linfoma non Hodgkin, una delle forme di leucemia più aggressive e recidive. Dopo quasi venti giorni consecutivi di insonnia, capisce che deve trovare un modo per allontanare il dolore. Così una notte decide di prendere la sua piccola barca, ormeggiata sulla spiaggia di Torre Faro (la punta messinese della Sicilia), e si lascia trasportare dalla corrente fino al centro dello Stretto. Qui, tra le onde che si muovono appena, Fabio percepisce un’energia mai sentita prima, quella proveniente dal mondo marino. Un’energia che lo fa sentire in connessione totale con la natura e gli fa provare la sensazione primaria della nascita. Il dolore è scomparso, allontanato dalla sua mente e dal suo spirito mentre contempla la bellezza.