“City of wind“, opera prima della regista mongola Lkhagvadulam Purev-Ochir, esplora le pulsioni di una nuova generazione di ragazze e ragazzi di Oulan Bator che cercano di emanciparsi da una società severa e ancorata a tradizioni millenarie.
Stregati dalla città del vento.
Ze (Tergel Bold-Erdene) e Maralaa (Nomin-Erdene Ariunbyamba) incarnano con naturalezza e realismo le contraddizioni della Mongolia di oggi, tra riti sciamanici e balli sfrenati in discoteca, sotto il cielo blu ma gelido e ventoso di Oulan Bator. La città del vento.
Ritorno al Lido.
“City of wind” segna il ritorno a Venezia di Lkhagvadulam Purev-Ochir un anno dopo aver vinto il premio del miglior cortometraggio di Orizzonti (“Snow in September“) con un lungometraggio poetico e toccante.
Plot
Ze è un timido sciamano di diciassette anni. A scuola studia duramente per avere successo nella fredda e brutale società della moderna Mongolia e, allo stesso tempo, è in connessione con il suo spirito ancestrale per aiutare i membri della sua comunità. Quando Ze incontra Maralaa, però, i sensi si risvegliano e si manifesta un’altra realtà.