PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Antonio Pisu, regista del film Est.
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Dopo la surreale, satirica e grottesca opera prima Nobili Bugie, Antonio Pisu sperimenta un genere più catartico seppur insidioso come il road movie e realizza Est, la sua opera seconda presentata in anteprima alle Giornate degli Autori di Venezia nella sezione Notti Veneziane. Il viaggio verso l’est, appunto, di tre venticinquenni a fine anni 80′ diventa una presa di coscienza dell’altro da noi, di cosa veramente c’è la fuori e che la realtà, i valori, i sacrifici e i sogni cambiano di persona in persona. Tratto da una storia vera, Maurizio Paganelli, Andrea Riceputi ed Enrico Boschi raccontata nel romanzo Addio Ceausescu, Est si affida al sapiente fare impacciato e ingenuo di tre volti quasi nuovi al cinema italiano: Lodo Guenzi [Rice], Matteo Gatta [Pago], Jacopo Costantini [Bibi]. Lodo Guenzi si rivela una scoperta nel cinema vista la sua fama nel mondo della musica come frontman dei Lo Stato Sociale.
Est: 1989. A poche settimane dalla caduta del muro di Berlino, Pago, Rice e Bibi, tre ragazzi di venticinque anni, lasciano la tranquilla Cesena in cerca di avventura: dieci giorni di vacanza nell’Europa dell’est, verso quei luoghi in cui è ancora presente il regime sovietico. Giunti a Budapest conoscono Emil, un rumeno in fuga dal suo paese a causa della dittatura. L’uomo, preoccupato per la famiglia rimasta in Romania, chiede l’aiuto dei tre giovani. Il compito è portare una valigia alla moglie e alla figlia. Durante il lungo tragitto, tra paesi deserti, ristoranti senza cibo e persone disposte a donare tutto quello che hanno pur di apparire ospitali, i tre raggiungono finalmente la capitale. L’apertura del bagaglio di fronte alla moglie Andra, la figlia Adina di sei anni e nonna Costelia, suscita una grande emozione. Due mesi dopo è quasi Natale. Il telegiornale annuncia la fine del regime di Ceausescu. Pago, Rice e Bibi sono tornati alle loro vite di sempre in Italia.
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