PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Antonio Albanese, attore del film Cetto c’è, Senzadubbiamente.
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Antonio Albanese torna a vestire i panni della sua maschera più famosa, quella di Cetto La Qualunque in Cetto c’è, Senzadubbiamente di Giulio Manfredonia. Questa volta, il nostro politico arrivista, maschilista, volgare e corrotto tornerà dalla Germania all’Italia mossa da ambizione e spinta “monarchica”, pronto a governare indiscusso sul nostro paese. Antonio Albanese descrive il ritorno al suo personaggio più famoso descrivendone le caratteristiche mostruose. L’attore parla dell’ironia utilizzata come chiave per poter parlare di temi scottanti e della beata ingenuità di una parte di Italia che si è fatta convincere da chi come Cetto ha saputo raggirarla.
Cetto c’è, Senzadubbiamente: A dieci anni dalla sua elezione a sindaco di Marina di Sopra di Cetto la Qualunque (Antonio Albanese) si erano perse le tracce. Scopriamo che vive in Germania e, messa da parte ogni ambizione politica, Cetto la Qualunque oggi per i tedeschi è soltanto un irresistibile e pittoresco imprenditore di successo, che considera la Germania una terra di conquiste e la mafia un marchio di qualità. La sua catena di ristoranti e pizzerie infatti spopola; ha una bella compagna tedesca e due suoceri neonazisti che lo guardano con la simpatia riservata ai migranti. Il richiamo della sua terra tuttavia resta forte e la notizia dell’aggravarsi delle condizioni dell’amata zia che lo ha cresciuto, lo induce a tornare sul luogo del delitto e del diletto. In Italia la zia gli rivelerà qualcosa sul suo passato, e sui suoi natali, che cambieranno per sempre il corso della sua vita e, purtroppamente, anche quelli di tutti noi. Cetto torna al comando e questa volta le conseguenze possono essere imponderabili.
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