“Amor” di Virginia Eleutieri Serpieri è un percorso di ricostruzione di una affetto importante , di una immagine dalla madre di Virginia Eleutieri Serpieri che si è tolta la vita. Questo percorso passa attraverso il parallelismo con la ricostruzione di Roma del dopoguerra. “Amor” di Virginia Eleutieri Serpieri è stato presentato Fuori Concorso alla 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Un inedito modo di trattare la depressione
In tutti i film che hanno come tema la depressione, il racconto vert sempre sulle radici del problema, sulla ricerca delle cause e delle motivazioni. Qui la regista invece cerca di influire sul risultato finale, cercando di ricostruire l’immagine e il ricordo di chi non c’è più.
La singolarità del ricordo
Di ogni luogo e di ogni persona ricordiamo immediatamente e automaticamente solo una immagine (Roma è il Colosseo, ad esempio). Questo meccanismo port ad un assottigliamento dei ricordi .
Plot
“Quando vedo Roma vedo mia madre. È così da quando lei è morta”. Una sera d’estate di venticinque anni fa: la città è deserta, è in corso la finale del campionato del mondo di calcio. Una donna, Teresa, raggiunge il Tevere e si lascia andare alla sua corrente. Gli abissi la inghiottono e la figlia Virginia, nel buio della notte, attraversa Roma: vuole trovarla e salvarla. Virginia deve attraversare le profondità delle acque, della storia, dei miti, delle sciagure e dei bagliori vitali di una Roma senza tempo. Così può vedere di nuovo sua madre che emerge dall’oscurità del Tevere per volare verso AMOR, “il pianeta della cura” circondato dall’acqua e dove le vie, le piazze, le fontane ricordano quelle di Roma e gli animali sono liberi di circolare.