PODCAST | Laura Della Corte intervista Ahmed Yassin Al DaradJi, Wissan Diyaa, regista e attore del film Hanging Gardens.
Nell’intervista al regista Ahmed Yassin Al Daradji e all’attore Wissan Diyaa del film Hanging Gardens, nella sezione Orizzonti extra, abbiamo parlato di come alcune scene del film riassumano un significato importante ovvero come vivere con integrità e onestà al giorno d’oggi in Iraq.
Hanging Gardens: I fratelli As’ad e Taha, di dodici e ventotto anni, sbarcano il lunario raccogliendo rifiuti nei ‘Giardini pensili’ – soprannome che la gente del luogo ha affibbiato alle fumanti discariche di Baghdad – eppure riescono a farsi bastare quello che hanno. Un giorno As’ad trova una bambola gonfiabile americana: porta a casa l’oggetto proibito e lo sfoggia come se fosse qualcosa di meraviglioso. Taha aggredisce il fratello, accusandolo di aver rovinato la loro reputazione, e As’ad si rifugia ai Giardini Pensili, deciso a vivere lì assieme al suo straordinario ritrovamento. Quando As’ad e il suo amico quattordicenne Amir scoprono che la bambola sa parlare, le insegnano il linguaggio della seduzione in arabo e la mettono al lavoro. Gli affari vanno a gonfie vele; i ragazzi attirano l’attenzione dei giovani del posto, ma anche degli sgherri del boss locale. As’ad incomincia ad avere dubbi sul modo in cui stanno sfruttando la bambola; prima però che lui possa salvarla da altre umiliazioni, la bambola viene rapita. As’ad e Amir si mettono sulle tracce del sospetto numero uno, ma finiscono per scoprire che si tratta di un informatore. Il boss ordina allora di rapire As’ad e Amir per mettere in atto le crudeli e umilianti punizioni che ha in mente per loro. As’ad riesce però a salvarsi, portando a termine il viaggio che aveva intrapreso, e a riconciliarsi con le scelte che aveva fatto.