Per la sua prima volta alla direzione artistica, Daphne Di Cinto porta una visione potente e sfaccettata all’Integrazione Film Festival 2025, in programma a Bergamo dal 13 al 17 maggio. Regista e sceneggiatrice premiata nella precedente edizione, Di Cinto arricchisce il festival con il tema dell’intersezionalità, trasformandolo in un punto di incontro tra cinema, imprenditoria, scrittura, arte e identità. «È una grandissima occasione per crescere insieme», racconta. Accessibilità, seconde generazioni, femminilità, attivismo e dialogo interculturale si intrecciano in un programma multidisciplinare, gratuito e aperto anche online.
Una regista in prima linea
Daphne Di Cinto non è nuova all’Integrazione Film Festival: «Nel 2022 ho vinto un’edizione del festival, e quando mi è stata proposta la direzione artistica per il 2025 si è aperta una porta bellissima». Da filmmaker a direttrice artistica, il suo approccio è viscerale e profondo: «Fare film è un lavoro ampio e ricco che si traduce naturalmente nella programmazione di un festival».
Daphne Di Cinto
Intersezionalità come visione
Il tema guida dell’Integrazione Film Festival 2025 è l’intersezionalità. «Le nostre battaglie sono le stesse», spiega Di Cinto. La selezione ufficiale, composta da 16 film da tutto il mondo, riflette questa idea: emozioni universali raccontate da prospettive diverse. Ma non solo cinema: il programma include incontri con imprenditrici, autrici, attrici e persino esperti di arte e antropologia.
I film in concorso: voci dal mondo
La selezione ufficiale dell’Integrazione Film Festival 2025 include 16 opere tra cortometraggi e documentari, provenienti da Stati Uniti, Iran, Australia, Italia, Palestina e altri paesi. Un mosaico narrativo che riflette la complessità e la bellezza dell’intersezionalità. «Alcuni di questi film raccontano storie simili, ma da punti di vista completamente diversi», spiega Daphne Di Cinto. «Ci parlano di percorsi differenti ma di emozioni universali». Il cinema torna così alla sua essenza: essere uno specchio dell’umanità. Ogni film è una porta aperta sul vissuto di chi spesso rimane invisibile, un’occasione per ascoltare, comprendere e dialogare.
Un festival che include davvero
Grande attenzione anche all’accessibilità, grazie alla collaborazione con INCinema e Diversity Lab: «Quest’anno abbiamo ampliato il concetto di inclusione, non solo a livello culturale o etnico, ma anche sensoriale». L’obiettivo è chiaro: creare un festival che davvero non escluda nessuno.
Oltre lo schermo: stand-up, musica e attivismo
Tra gli eventi più attesi ci sono l’apertura con la stand-up comedian Yoko Yamada, direttamente da Comedy Central Italia, e il concerto finale della cantautrice bergamasca Awa Fall. La presenza di artisti di seconda generazione è un atto politico e culturale: «Voglio offrire una piattaforma a chi viene spesso visto come “diverso”, ma che invece è parte attiva e creativa del nostro presente».
Una comunità in movimento
L’Integrazione Film Festival 2025 è gratuito, accessibile anche online grazie a ZaLabView, e sostenuto da una campagna di crowdfunding su Rise Act. «Spero che a Bergamo si crei una nuova comunità, che possa riflettere tutto l’anno su quanto sarà bello, arricchente e necessario ciò che vedrà al festival».
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