In concorso Progressive Cinema alla 19° Festa del Cinema di Roma, Sara Petraglia presenta la sua opera prima, “L’Albero”.
Con Tecla Insolia e Carlotta Gamba nel ruolo di due amiche che ci condividono tutto, amicizia, casa, dipendenza dalle droghe e vita intensa da vivere, “L’Albero” è il modo in cui ha elaborato, cinematograficamente, “un vissuto denso, traumatico, ma anche felice”.
Un racconto autobiografico, per certi versi, in cui la regista cerca di reinventare la propria storia di vita ma al tempo stesso, celebrarla.
Come ha parlato questa storia cosi personale ma così universale, alle sue interpreti? “L’Albero” ha lasciato il segno ed un segno in Tecla Insolia e Carlotta Gamba e la naturalezza del loro rapporto, la complicità, ne è prova inconfutabile.
“L’Albero”, prodotto da Angelo Barbagallo per Bibi Film, sarà distribuito prossimamente in sala da Fandango.
Plot
Bianca ha 23 anni e le sembrano già troppi. Se n’è andata da casa dei suoi, dovrebbe fare l’università, ma non ci va mai. Ha poche, precise ossessioni: il tempo che passa, la cocaina, e Angelica. Da quando vivono insieme, tutto corre più veloce, precipita.
Anche la loro amicizia, che inciampa nella dipendenza e si confonde con l’amore.
Bianca ha un quaderno, ci scrive sopra appunti per i suoi libri, ma vorrebbe scriverci tutto: che la giovinezza è dolorosa e sta già finendo. Che l’amicizia spezza il cuore.
Che perdiamo tutto continuamente, e però alla fine, forse – tra le strade notturne di Roma, i ragazzi di Napoli, e l’albero che si intravede muto dalla finestra di casa -nessuna cosa andrà perduta.