Fred Film Radio ha incontrato Deka Mohamed Osman, una delle due registe, insieme a Yasemin Şamdereli, del film “Non dirmi che hai paura”, in concorso ad Alice nella Città. Il film racconta la toccante storia di Samia Youssef Omar, una giovane ragazza somala con il sogno di diventare un’atleta olimpica. Osman ci ha offerto uno sguardo approfondito sul significato del film, il bilanciamento tra speranza e tragedia, e la sua personale connessione con la protagonista.
Un film oltre la migrazione
Deka Mohamed Osman ha sottolineato che “Non dirmi che hai paura” non è solo un altro film sulla migrazione, ma piuttosto un ritratto intimo di una ragazza con un sogno. “Samia vuole raggiungere i suoi sogni, e nonostante le difficoltà, non si ferma”, ha spiegato Osman. Il film cattura l’essenza della sua forza e determinazione, pur affrontando le tragiche conseguenze di un mondo che non sempre lascia spazio ai sogni.
Bilanciare speranza e tragedia
Il film esplora le aspirazioni di Samia, il suo allenamento per diventare un’atleta olimpica e la sua determinazione di rivalsa. Tuttavia, la storia si conclude con un tragico finale. “Abbiamo affrontato tutto questo semplicemente respirando, un passo dopo l’altro”, ha raccontato Osman. “Se ti fermi a pensare a tutto ciò che Samia rappresenta, è davvero triste. Ti piange il cuore per il mondo intero, non solo per lei.”
Attualità e Politica
Parlando del parallelo tra la storia di Samia e la realtà odierna, Osman ha chiarito: “Il film vuole dare un messaggio politico e sociale di denuncia, ma io non paragono mai l’attualità con i film. La vita reale è fatta di tragedie, ma non dobbiamo ridurre questo film a un semplice riflesso dell’attualità. È una storia intima e importante, una delle piccole storie che fanno parte della grande storia.”
Successo internazionale e riconoscimenti
“Non dirmi che hai paura” è già stato presentato in numerosi festival internazionali, raccogliendo premi e riconoscimenti. Tra i momenti più significativi per Osman c’è stato il premio del pubblico al festival di Monaco: “Penso che il premio del pubblico sia sempre il migliore, perché mi interessa davvero cosa pensa l’audience,” ha detto, riflettendo su come il film abbia toccato le persone in tutto il mondo.