“Phantom,” intervista con il Regista Gabriele Manzoni
“Phantom” esplora le lotte dell'adolescenza e l'identità in un racconto avvincente. Scopri come Gabriele Manzoni cattura l'essenza della gioventù in questo corto toccante.
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“Conversation with” at the 20th Marrakech IFF, interview with actor Willem Dafoe Bénédicte Prot
“A Man Fell”, intervista al regista Giovanni C. Lorusso Manuela Santacatterina
Presentato nella sezione Notti Veneziane delle Giornate degli Autori, “A Man Fell” è l’unico film presentato a Venezia 81 che affronta la questione palestinese. FRED Film Radio ha intervistato il regista Giovanni C. Lorusso che, con la macchina da presa, è entrato nel Gaza Building di Beirut per riprendere la quotidianità dei suoi inquilini.
Il Gaza Building protagonista di “A Man Fell” è un luogo estremamente buio dal quale, ogni tanto, esce c’è uno spiraglio di luce che illumina i protagonisti come in un quadro. “È effettivamente un elemento estremamente importante nella produzione”, confessa Giovanni C. Lorusso. “E posso dire che il film si è creato perché in gran parte la luce che mi guidava cercava di indirizzarmi verso l’angolo corretto. Tutto il film è fatto con luce naturale, non c’erano altre possibilità tecniche. L’utilizzo dell’ombra inizialmente era un limite perché mi rendevo conto che, per poter vedere, comprendere e analizzare con la telecamera, dovevo sempre mettermi in lati che in realtà mostravano quello che credevo fosse bello, solo che era nascosto. E poi un giorno, per puro caso, decisi di riprendere in modo un po’ più candido delle ragazze che ridevano in una scena che poi ho messo nel film. Avevo deciso di accettare l’ombra, di pensare che sarebbe il loro movimento, dei loro corpi, il modo in cui tagliano la luce che esiste nel fondo, a guidare, a reggere questa immagine”.
Un gruppo di artisti ha firmato un appello contro “l’artwashing del genocidio di Gaza” alla Mostra di Venezia. “A Man Fell” è l’unico film che testimonia la resistenza e la resilienza del popolo palestinese. Che effetto fa essere il solo titolo in questo senso di tutta la selezione? “Sul fatto che sia l’unico progetto che parli così direttamente della condizione palestinese non è sorprendente. La mia curiosità è al momento di cercare di dare a me stesso una forma di comprensione di quella che è la condizione umana. Voglio condividere questa forma con gli altri e spero che al termine della visione dei miei film quella curiosità diventi quasi fisiologica. È solamente quello l’elemento essenziale per poter migliorare un po’ le cose”.
Il Gaza Building, un ex ospedale dell’OLP, è un simbolo della sopravvivenza palestinese nel campo profughi di Sabra (Beirut) a nord del campo di Shatila. Negli undici piani dell’edificio, l’adolescente Arafat passa il tempo a spiare il suo vicino, a distruggere le parti cadenti della struttura e ad addestrare il suo cane. Insieme al suo amico Muhammad pensa a come esplorare i sotterranei proibiti, dove «ci sono solo sesso, droga e morte». Nel frattempo tutti nel palazzo parlano della storia, probabilmente falsa, di un uomo che è caduto dal quarto piano dell’edificio per motivi ignoti.
Written by: Manuela Santacatterina
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Mostra del Cinema di Venezia“Phantom” esplora le lotte dell'adolescenza e l'identità in un racconto avvincente. Scopri come Gabriele Manzoni cattura l'essenza della gioventù in questo corto toccante.
“Ho pensato che dovevo assolutamente fare questo film. Non perché dovessi difendermi, ma perché ci riguarda tutti”.
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