Con “Flaminia“, in uscita sala l’11 aprile con Vision Distribution, Michela Giraud debutta alla regia nonché da sceneggiatrice e protagonista per una storia che ispira ad aspetti della sua vita reale.
Cresciuta a Roma Nord, Michela Giraud la racconta e mette a nudo nelle sue ipocrisie soprattutto nel confronto con ogni tipo di diversità, dall’aspetto fisico a quello intellettuale.
Michela Giraud interpreta una donna che è prigioniera della pressione impostale da una famiglia che la vorrebbe sempre performante ed all’altezza di uno status sociale tanto bramato. Al punto di sposarsi con Alberto, il figlio di un importante diplomatico, Flaminia viene scossa dal ritorno nella sua vita della sorellastra Ludovica, trentenne nello spettro autistico e per questo non solo imprevedibile ma quintessenza di una spontaneità che nel mondo in maschera in cui vive Flaminia, non è vista di buon occhio.
Si ispira alla sua vera sorella, Michela Giraud e per interpretarla sceglie Rita Abela guidata però a far suo il personaggio di Ludovica senza dover imitare nessuno.
“Flaminia“, come precisa la sua regista Michela Giraud, non racconta sua vita ma alcuni aspetti come l’esigenza di abbattere tutta quella ipocrisia vista in questi anni o l’insofferenza nei confronti della superficialità e della stupidità di chi non vuole vedere al di là del proprio naso.
Plot
Flaminia De Angelis è tutto quello che una ragazza di Roma Nord dev’essere: sorridente, ossessionata dalla forma fisica e soprattutto ricca o meglio arricchita. Già, perché i De Angelis hanno tutto quello che possono desiderare tranne la classe. È per questo che Flaminia, sotto la pressione di sua madre Francesca, sposerà Alberto, il figlio di un importante diplomatico regalando all’intera famiglia la tanto agognata scalata sociale.
Tutto è pronto per il grande evento quando nella vita patinata di Flaminia piomba Ludovica, la sua sorellastra, un uragano di complessità dal cuore ingestibile. Trentenne nello spettro autistico, Ludovica è cresciuta in una comunità terapeutico riabilitativa, lontana dalla patina di Roma Nord e da Guido Maria, il padre delle due ragazze, che vive nel rimorso di non aver mai dedicato abbastanza attenzione alla figlia maggiore.
Ludovica irrompe nella vita di Flaminia con la forza di un terremoto capace di annientare qualsiasi barriera tra lei e il mondo e mettendo a nudo tutte le ipocrisie con cui Flaminia convive benissimo. O meglio, crede di convivere. Sì, perché con quei suoi modi buffi e ostinati Ludovica sa far emergere una Flaminia che nessuno conosce, tantomeno Alberto. E proprio quando la convivenza delle sorelle fa riaffiorare il sentimento di un rapporto dimenticato, un evento inaspettato mette di nuovo a repentaglio tutto.
Mancano ormai pochi giorni alle nozze, ma Flaminia non è più la stessa. Realizza che quel mondo, che ora le appare così ipocrita e fasullo, non l’ha mai accettata e forse lei, in fondo, non ne ha mai davvero fatto parte. È grazie a questa nuova consapevolezza che Flaminia trova finalmente il coraggio di mettere in discussione tutto. Forse sua sorella non è la rovina della sua vita come pensava.