PODCAST | Angelo Acerbi intervista Fabrizio Corallo, regista del film Vitti d’Arte, Vitti d’Amore.
Fabrizio Corallo si è cimentato, con Vitti d’Arte Vitti d’Amore, in una impresa pericolosa e faticosa: raccontare e celebrare Monica Vitti, indimenticabile attrice e gigantesca assenza nel cinema italiano da moltissimi anni. Una malattia la ha sradicata dal mondo pubblico e dal suo mestieri, lasciandoci senza una esponente unica dell’arte della recitazione, come affermano tutti gli intervistati, e come viene fuori dalle tante interviste a lei stessa che Fabrizio Corallo ha selezionato all’interno delle Teche Rai.
Vitti d’Arte, Vitti d’Amore : Vitti d’arte, Vitti d’amore, film diretto da Fabrizio Corallo, è un documentario incentrato su uno dei volti femminili più noti del cinema italiano, in particolare in quello della seconda metà del Novecento. Monica Vitti è un nome che rimanda subito al grande cinema, quello di Antonioni, di cui è stata la musa, e di Monicelli, con cui ha collaborato diverse volte. Ma tanti altri sono stati i cineasti che l’hanno voluta davanti alla macchina da presa, da Dino Risi a Luciano Salce, fino al surrealista Buñuel. Il documentario è un omaggio alla sua carriera e alla sua vita. Si ripercorre l’ascesa artistica di una stella, divisa tra il cinema e la TV, per la quale non ha interpretato solo telefilm, ma è stata ospite in diversi programmi. Inevitabilmente non si può non parlare anche della vita privata di questa donna ossimoro, capace di essere definita solare e allo stesso tempo introversa. Tante le persone che nel documentario intervengono per raccontarla e condividere il momento in cui l’hanno conosciuta, da amici e colleghi, a critici e scrittori, fino agli esperti di costume. Nonostante sia stata costretta dalla sua malattia a tenersi lontana dalle scene e dai riflettori, la Vitti rimane comunque una stella del cinema internazionale, in grado di brillare anche senza essere illuminata.