PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Alberto Barbera, Direttore Artistico della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
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59 i film rappresentati, presenza italiana da record con 5 film in concorso e 3 fuori concorso e il ritorno in forza delle star americane, queste le caratteristiche di un’edizione, la numero 78 della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia che promette di essere il paradiso del cinefilo, quella della vera ripartenza del cinema mondiale. Lo conferma il direttore Artistico Alberto Barbera che apre l’intervista cosi come la conferenza stampa, partendo dall’elogio dello stato di grazia del cinema italiano, rappresentato in concorso da America Latina dei fratelli D’Innocenzo, Il Buco di Michelangelo Frammartino, Freaks Out di Gabriele Mainetti scritto con Nicola Guaglianone, Qui rido io di Mario Martone su Eduardo Scarpetta e infine È stata la mano di Dio, film confessione di Paolo Sorrentino. Grandi ritorni delle major e delle star per titoli che già erano attesissimi da mesi: i già annunciati Dune di Denis Villeneuve e Madres Paralelas di Pedro Almodovar ma anche i quasi sicuri Spencer di Pablo Larrain o la grande sorpresa Ridley Scott con The Last Duel.
Non solo Italia o USA perché alla Mostra sono ben 59 i paesi rappresentati e di cinema ce n’è per tutti i gusti e tutti i palati a prova di quanto affermato da Alberto Barbera in conferenza: “Ci ha sorpreso la qualità media che è complessivamente più alta del solito, come se la pandemia fosse servita a stimolare la creatività di tutti”. Leggermente in flessione la presenza delle donne nelle fila dei registi per un 26% totale, spiegata da Barbera con una piccola battuta d’arresto dovuta al lungo periodo di rallentamento produttivo che ha pesato maggiormente sulla componente femminile. Appuntamento a Venezia per la vera ripartenza del cinema mondiale.
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